GIOVANNI SECCHIAROLI  di Ripe (An). Caporale, 132° rgt. fanteria carristi, Div. corazzata « Ariete »».

Motivazione:

Mitragliere di un carro M/13, già distintosi in numerosi combattimenti per audacia e sereno sprezzo del pericolo durante un attacco a munitissima posizione nemica, pur essendo ferito e unico vivente a bordo continuava a far fuoco dal carro immobilizzato sulle vicinissime posizioni nemiche, finché un nuovo colpo di anticarro lo feriva a morte. Raccolto in fin di vita mentre ancora saldamente stringeva le mitragliere roventi rifiutava di essere trasportato ad un ospedaletto da campo e con un ultimo anelito di vita riusciva ad esprimere al comandante la divisione che visitava i feriti la gioia di aver dato se stesso alla Patria, e la certezza incrollabile della vittoria delle nostre armi. — Bir Hacheim (A.S.) 27 maggio 1942

Il presidente Massimo Ossidi con i soci Massimo Coltrinari e Vasco Belogi erano presenti con il labaro dell'Istituto del Nastro Azzurro alla cerimonia e successivo conviviale, nella quale occasione sono stati offerti dei crest dell'Accademia al Presidente nazionale, al Vice Presidente nazionale dell'Associazione Carristi ed altre personalità presenti.

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