Prorogata fino al 31 marzo

Il quarto decennio dell’800 è stato un periodo di rivoluzione e pochi luoghi in Europa non hanno visto disordini civili. La rivoluzione del 1848 in Francia e la dichiarazione della Repubblica si diffusero presto in altri angoli d'Europa. Le forze del cambiamento, il liberalismo e il nazionalismo, stavano allargandosi in Europa e il vecchio conservatorismo e status quo si stava sgretolando sotto la pressione della rivoluzione: a farne le spese fu inizialmente la Francia e poi l'Impero austro-ungarico.

Anche in Italia iniziarono dei moti insurrezionali in Sicilia, a Milano, in Emilia ed a Venezia; oltre ai moti popolari, si formò un fronte di alcuni stati come il Papato e il Regno delle Due Sicilie per creare un’Italia unita  o perlomeno federata che dettero il loro appoggio al Regno di Sardegna nella crociata contro l’Austria. 

Il giorno dopo la conclusione delle cinque giornate di Milano, il 23 marzo 1848, il re di Sardegna Carlo Alberto mosse guerra contro l'Impero austriaco. Egli fu probabilmente spinto dal tentativo sia di evitare una rivoluzione nel proprio Paese, apparendo come un monarca liberale, sia di sfruttare l'occasione delle ribellioni nel Lombardo-Veneto per ingrandire il proprio regno. Ebbe così inizio la prima guerra d'indipendenza. 

Dopo gli iniziali successi, però l’Austria ebbe il sopravvento e costrinse Il Re Carlo Alberto all’armistizio il 9 agosto del 1848. Ma la grande speranza italiana non si esaurì qui: nel 1849 la Repubblica di Venezia continuò a rivendicare la sua indipendenza, con la cacciata di PIO IX da Roma venne creata la Repubblica Romana, a cui aderì anche Ancona, nacque la Repubblica Toscana, Carlo Alberto iniziò una nuova campagna contro l’Austria, anche questa miseramente fallita, tanto da dover abdicare a favore del figlio Vittorio Emanuele II.  

La Repubblica Romana nel luglio 1849 dovette cedere alle preponderanti forze francesi, mentre Ancona subì un assedio lungo e sanguinoso che le fruttò il titolo di BENEMERITA DEL RISORGIMENTO. 

L’ultimo anelito della speranza di indipendenza venne spento dagli austriaci con l’assedio di Venezia, conclusosi il 23 agosto 1849. 

Il seme dell’unità ed indipendenza era stato sparso nella terra italiana,  ma ci vollero ancora 10 anni affinché germogliasse e portasse frutto.  


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