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A sud della città di Ancona, nel rione di Pietralacroce, si trova il Forte Altavilla, una fortificazione realizzata immediatamente dopo l'Unità d'Italia per respingere attacchi terrestri e non marittimi, anche se realizzata non distante dalle rupi e in posizione dominante sul mare Adriatico. Dal Forte si può godere anche di un ottimo panorama su Monte Conero.

Poco dopo l'Unità d'Italia furono costruiti in città anche altri forti: Ancona era stata dichiarata "piazzaforte di prima classe", in quanto importante congiunzione tra nord e sud d'Italia (Roma era ancora nelle mani del papa) e unico porto militare in grado di svolgere una funzione anti-asburgica (Venezia era ancora austriaca) contro eventuali sbarchi nella zona tra Ancona e Rimini. La piazzaforte di Ancona, in caso di guerra, doveva evitare un attacco terrestre e marittimo da parte dell'Impero Asburgico: le sorti della città erano ritenute decisive per la difesa del giovane stato italiano.[1]

Secondo gli schemi ottocenteschi, erano state realizzate tre linee di difesa: la prima linea comprendeva le fortificazioni di Monte dei Corvi, Montacuto, Montedago, Montagnolo; la seconda linea difensiva comprendeva Forte Altavilla, il vicino Forte Garibaldi (già Forte Umberto) e Forte Scrima; la terza linea era costituita dalle nuove mura cittadine. Questi criteri difensivi furono poi superati durante la Prima guerra mondiale. Come il Forte Altavilla, tutta la piazzaforte è opera del valido architetto militare Giuseppe Morando[1].

Il forte è circondato da un ampio fossato con pareti in muratura provviste di tre zone di difesa munite di feritoie:

 

 

L'ingresso al forte avveniva oltrepassando il fossato tramite un ponte in muratura e un ponte levatoio (ora sostituito da un ponte fisso); la galleria d'ingresso è curva per impedire che dall'esterno si potesse colpire direttamente la parte interna del forte. All'interno della fortificazione sono presenti alloggiamenti e gallerie che conducono alle difese del fossato.

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