Ancona 29 ottobre 2017 ore 17

Museo della città - piazza del Plebiscito

 

Il Dott. Ivano Palmucci  del Centro Studi Carlo Balelli per la Storia della Fotografia

Presenta il II volume del 1915 sulla Grande Guerra nelle Marche di Massimo Coltrinari

 

Seguito dei precedenti, uno dedicato al 1914 e l'altro al primo semestre del 1915, il presente volume descrive lo svolgersi della guerra sulla nostra frontiera orientale.

 

Mentre tutti si aspettavano una rapida e vittoriosa conclusione, emersero sul campo i nodi di una decisione diplomatica affrettata (il Patto di Londra) che mise in difficoltà i vertici militari. Difficoltà che si tradussero in una mobilitazione tardiva, tanto che, dichiarata la guerra il 24 maggio, la prima vera grande offensiva (la Prima Battaglia dell’Isonzo) fu lanciata solo un mese dopo, il 23 giugno 1915.

 

Il primo mese di guerra lo chiamammo ”Il balzo in avanti", un eufemismo per dire che l'Esercito entrò in guerra impreparato, che ci costò cara in quanto diede tempo all’Austria-Ungheria di far affluire verso il suo confine meridionale, al momento della dichiarazione di guerra indifeso, sufficienti truppe per contrastare la nostra avanzata.

Dopo la prima offensiva, ne lanciammo, nei mesi successivi, altre tre, (Seconda, Terza e Quarta Battaglia dell’Isonzo) che in sostanza non ebbero alcun successo.

 

L'euforia del "maggio radioso" pian piano lasciò il posto alla disillusione e alla rassegnazione, mascherata da esteriorità patriottiche: la guerra non sarebbe stata né breve né facile e il Paese né prese atto.

 

Nel volume questo andamento della guerra è descritto riportando l'impiego in linea delle Brigate di fanteria dal nome marchigiano, "Marche”, ”Ancona” e "Macerata" e da altre,come la Brigata ”Messina" e la Brigata ”Acqui” che erano di stanza, in tempo di pace, nelle Marche. In più si descrive le vicende della Brigata ”A|pi" per riportare l’interventismo risorgimentale alla prova della trincea.

 

Il volume presenta le Marche come regione di prima linea, in quanto, dopo aver dato il concetto di ” trincea marittima nel descrivere la strategia adottata dalla Regia Marina, sottolinea il ruolo di Ancona come piazzaforte offensiva. E su questa scia dà i primi tratti di come le provincie marchigiane, Pesaro, Ancona, Macerata Ascoli Piceno ed il fermano, subissero incisivi cambiamenti socioeconomici, ora repentini ora più lenti, che la guerra richiedeva.

 

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