La battaglia di Monte Tassona, l'ultima dei garibaldini per la Repubblica Romana del 1849

 

Antefatto storico

Garibaldi dopo aver difeso strenuamente la neonata Repubblica Romana dagli assalti dei borbonici ed in particolare dei francesi di Oudinot, alle 22 di sera del 2 luglio 1849 lascia Roma con quel che resta della sua legione (circa 2500 uomini e 400 cavalli ed un solo cannone) con l’intento di raggiungere Venezia, dove ancora si combatte contro gli austriaci.

Inseguito da presso da : francesi, spagnoli, toscani ed i feroci croati inquadrati nell’esercito austriaco, segue un tortuoso percorso che gli farà toccare l’Umbria e la Toscana.

Tuttavia è nella parte alta delle Marche che si hanno gli ultimi devastanti scontri tra quel che resta della Legione ed il nemico.

Sanguinosi sono gli sconti di  Mercatello e S’Angelo in Vado.

Ormai allo stremo e Garibaldi assente, perché a trattare con Belzoppi, uno dei reggenti di San Marino,  il 31 luglio quel che resta della Legione viene sorpresa ed attaccata dagli austriaci proprio a Monte Tassona, nel territorio di Monte Grimano, dove dopo un primo momento di scoramento, riesce a reagire grazie anche alla forza d’animo della povera Anita che incinta e febbricitante, con la frusta e la sciabola riesce a  coordinare i legionari e respingere l’attacco, perdendo però l’unico cannone rimasto.

 

I legionari poi di corsa ed alla spicciolata irromperanno a San Marino.

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