"Ardeam dum luceam"

"Che io risplenda mentre ardo"

Il l° marzo 1860 si costituisce il 28° Reggimento Fanteria (Brigata Pavia) e forma con il 27° la nuova brigata da cui prende il nome.

Cambia denominazione nel 1871 in 28° Reggimento Fanteria "Pavia" e nel 1881 in 28° Reggimento Fanteria (Brigata Pavia).

Ordinato su tre battaglioni, combatte nella Prima Guerra Mondiale ed è con la Brigata Pavia fra i primi reparti ad entrare in Gorizia.

Si guadagna una Medaglia d'Argento al Valor Militare per il ciclo operativo luglio 1915 - agosto 1916 con questa motivazione


Decreto 28 dicembre 1916
Confermato l'antico valore e le vecchie gloriose tradizioni nelle lunghe e ostinate lotte sull'aspro terreno del Sabotino e del Podgora, prese poi parte gloriosa alla battaglia di Gorizia, e varcato l'Isonzo, portò prima la bandiera d'Italia nella conquistata città (luglio 1915 - agosto 1916).

“La prima vittoria importante. Gorizia ed il Reggimento “Pavia”

 

 

Terzo incontro del ciclo degli incontri, a cadenza mensile, è dedicato  ad una analisi accurata della Battaglia per la presa di Gorizia, nel 1916.

Entrata in guerra assolutamente impreparata, con ancora il peso del cambio delle Alleanza, con l’Esercito che riuscì a lanciare la prima vera offensiva solo un mese dopo la dichiarazione di guerra, (I battaglia dell’Isonzo, 23 giugno 1915) e con la Regia Marina, in crisi di comando, senza un piano strategico operativa, ritiratesi a Taranto con le sue maggiori unità, lasciando alla mercè del nemico le coste adriatiche, nel 1916 si recupera il tempo perduto. L’Esercito viene potenziato, con il completamento delle dotazioni, soprattutto in termini di quantità per l’artiglieria e per le armi di accompagnamento della fanteria, i servizi logistici, in tutte le loro componenti, l’aeronautica, sia come aerei che come palloni frenati per l’osservazione; vengono meglio definite le tattiche di combattimento, mentre, per forza di cose l’addestramento è più aderente alla realtà dando una capacità combattiva alle truppe superiore.

Tutto questo, dopo le azioni in Cadore con i combattimenti per sfondare sul Col di Lana e sul Monte Piana, sul fronte dell’Isonzo si lancia la 5 Battaglia dell’Isonzo (11-15 marzo 1915) sancita a Chantilly nel dicembre 1915 con lo scopo di non far inviare rinforzi austriaci nella zona di Verdun. Il 15 maggio viene lanciata contro di noi la “Strafe Expedition” La Spedizione Punitiva che ha l’obiettivo strategico di raggiungere Schio Bassano e dilagare in pianura, accerchiando e riducendolo in una sacca tutto l’esercito italiano schierato sulle Dolomiti, in Carnia e sull’Isonzo. Questa offensiva austriaca viene fermata ai bordi dell’altipiano ed il pericolo di accerchiamento viene scongiurato. Il 6 agosto Cadorna lancia la 6° battaglia dell’Isonzo, detta “di Gorizia” che si conclude il 17 agosto con la presa di Gorizia ed un sostanziale successo italiano. La presa di Gorizia induce la Romania ad entrare in guerra a fianco dell’Intesa. Il 6 agosto a q.85 est di Monfalcone cade, in un episodio che è entrato nella immagine nazionale, Enrico Toti.

 

 

La conferenza illustrerà questo quadro nei particolari concludendo il ciclo proposto per il 1916, che si riprometteva di illustrare la Grande Guerra nel suo primo e secondo anno di svolgimento,

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