Kappenabzeichen: arte in miniatura al servizio della Patria di Alessandro Antinori


Una delle espressioni più originali e significative del variegato mondo militare della Prima Guerra mondiale, è rappresentata dal “Kappenabzeichen”, letteralmente “distintivo da berretto” di provenienza austriaca.

Si tratta di distintivi in lamierino metallico delle dimensioni di alcune decine di millimetri, non regolamentari (e cioè non prescritti obbligatoriamente per l’unifor-me), prodotti da manifatture private su disegno di artisti spesso conosciuti per la loro attività in campo civile denominati, per l’occasione Kriegsmaler o pittori di guerra.

Essi erano prodotti su commessa dello Stato Maggiore e potevano essere acquistati dalle truppe ma anche dai civili, scegliendoli su catalogo, attraverso una diffusione organizzata dall’“Uffi-cio ministeriale per l’assistenza di guerra”.

Alcuni autori ritengono che questi distintivi venissero distribuiti anche gratuitamente alle truppe che avessero partecipato ad operazioni vittoriose, unitamente alle decorazioni al valore.

Le “placchette” richiamavano le tematiche più disparate, sempre in ambito militare, ovviamente, quali la celebrazione del successo di particolari imprese, delle alleanze e dell’unità dell’Impero, l’incita-mento all’odio per il nemico, con particolare attenzione al “tradimento” italiano del 1915, la commemorazione o la celebrazione, se ancora in vita, di ufficiali di grado elevato o particolarmente eroici nonché esaltazione dell’Imperatore come comandante supremo.

Questi distintivi vennero applicati sin dall’inizio della loro distribuzione, sul berretto, incontrando la tolleranza dei Comandi militari; il fenomeno divenne  poi talmente diffuso che, nel 1916, le Autorità militari dovettero emanare una circolare che ne regolamentava l’applicazione stabilendo, tra l’altro, che dovevano essere appuntati sul lato destro del berretto poiché, su quello sinistro dovevano essere cucite le sigle di panno colorato che distinguevano il reparto di appartenenza.

Per concludere questa breve nota sui Kappenabzeichen, vogliamo far notare che il loro collezionismo si è notevolmente diffuso negli ultimi anni tanto da farne lievitare i prezzi in maniera alquanto sconsiderata e provocando, nel contempo, quello che è il “virus” che colpisce molte tematiche del nostro collezionismo ovvero la realizzazione e lo spaccio di esemplari falsificati.

Per chi  volesse approfondire, consigliamo l’interessante volumetto di Roberto Todero dal titolo: “Kappenabzeichen distintivi da berretto Austroungarici”  pag. 112  con numerose ill. fotografiche a  colori - Gaspari editore -2003.

 

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