IL PRIMO BOMBARDAMENTO AEREO DELLA STORIA

DI MASSIMO OSSIDI

 

Nel corso della GUERRA ITALO-TURCA (29 settembre 1911- 18 ottobre 1912) nella zona  settentrionale della Libia, avvenne il primo bombardamento aereo della storia e a sganciare le bombe fu un aviatore italiano, Giulio Gavotti.

E'  l'1 novembre 1911. Gavotti ha 29 anni, e dall'abitacolo del suo Etrich lancia tre bombe a mano Cipelli su un accampamento turco ad Ain Zara e una bomba sull'oasi di Tripoli, staccando il detonatore con i denti.

 

Ecco come lui stesso descrisse l'evento sul suo diario:

 

"1 novembre. Ho deciso di tentare oggi di lanciare delle bombe dall’aeroplano. E’ la prima volta che si tenta una cosa di questo genere e se riesco sarò contento di essere il primo. Appena è chiaro sono nel campo. Faccio uscire il mio apparecchio. Vicino al seggiolino ho inchiodato una cassettina di cuoio; la fascio internamente di ovatta e vi adagio sopra le bombe con precauzione. Queste bombette sono sferiche e pesano circa un chilo e mezzo. Nella cassetta ne ho tre; l’altra la metto nella tasca della giubba di cuoio. In un’altra tasca ho una piccola scatoletta di cartone con entro quattro detonatori al fulminato di mercurio. Parto felicemente e mi dirigo subito verso il mare. Arrivo fin sopra la “Sicilia” ancorata a ovest di Tripoli dirimpetto all’oasi di Gurgi poi torno indietro passo sopra la “Brin”, la “Saint Bon” la “Filiberto” sui piroscafi ancorati in rada. Quando ho raggiunto 700 metri mi dirigo verso l’interno. Oltrepasso la linea dei nostri avamposti situata sul limitare dell’oasi e mi inoltro sul deserto in direzione di Ain Zara altra piccola oasi dove avevo visto nei giorni precedenti gli accampamenti nemici (circa 2000 uomini). Dopo non molto tempo scorgo perfettamente la massa scura dell’oasi che si avvicina rapidamente. Con una mano tengo il volante, coll’altra sciolgo il corregile che tien chiuso il coperchio della scatola; estraggo una bomba la poso sulle ginocchia. Cambio mano al volante e con quella libera estraggo un detonatore dalla scatoletta e lo metto in bocca. Richiudo la scatoletta; metto il detonatore nella bomba e guardo abbasso. Sono pronto. Circa un chilometro mi separa dall’oasi. Già vedo perfettamente le tende arabe. Vedo due accampamenti vicino a una casa quadrata bianca uno di circa 200 uomini e, l’altro di circa 50. Poco prima di esservi sopra afferro la bomba colla mano destra; coi denti strappo la chiavetta di sicurezza e butto la bomba fuori dall’ala. Riesco a seguirla coll’occhio per pochi secondi poi scompare. Dopo un momento vedo proprio in mezzo al piccolo attendamento una nuvoletta scura. Io veramente avevo mirato il grande ma sono stato fortunato lo stesso; ho colpito giusto. Ripasso parecchie volte e lancio altre due bombe di cui però non riesco a constatare l’effetto. Me ne rimane una ancora che lancio più tardi sull’oasi stessa di Tripoli. Scendo molto contento del risultato ottenuto. Vado subito alla divisione a riferire e poi dal Governatore gen. Caneva. Tutti si dimostrano assai soddisfatti."

 

Fu premiato con una medaglia d'argento al valor militare e celebrato anche da Gabriele D'Annunzio in una poesia intitolata "La canzone di Diana". Eccone qualche strofa:

 

"S’ode in cielo un sibilo di bombe

passa nel cielo un pallido avvoltoio

Giulio Gavotti porta le sue bombe."

 

omissis...

 

"e tu Gavotti, dal tuo lieve spalto

chinato nel pericolo dei venti

sul nemico che ignora il nuovo assalto!

         

Poi come il tessitor lancia la spola

o come il frombolier lancia la fromba

(gli attoniti la grande ala sorvola)

 

Anche la Morte or ha le sue sementi.

La bisogna con una mano sola

Tratti, e strappi la molla con i denti.

 

Di su l’ala tu scagli la tua bomba

alla subita strage; e par che t’arda

 

Il cuor vivo nel filo della romba...."

Giulio Gavotti è stato uno dei pionieri dell’aeronautica italiana.

Nasce il 17 ottobre 1882 a Genova dove compie i suoi studi di ingegneria.

Nel Novembre del 1910 sul campo di Centocelle (Roma) consegue il brevetto di pilota aviatore su apparecchio Farman; ha anche conseguito il brevetto di pilota di aerostati ed è stato tenente del Battaglione Aviatori.

Come sopra ricordato, ha partecipato nel 1911 alla cosidetta "GUERRA DI LIBIA" ed il 1° Novembre di quell’anno dall'abitacolo del suo Eitrich Taube lanciò delle granate a mano Haasen di fabbricazione danese ad Ain Zara e sull’oasi di Tripoli: primissima azione di bombardamento da un aeroplano della storia.

Nel 1914 viene assegnato alla stazione di idrovolanti sul lago Trasimeno come  istruttore e pilota collaudatore durante la Prima Guerra Mondiale.

Negli anni venti è stato capo sezione della produzione aeroplani presso la Direzione superiore del genio e delle costruzioni aeronautiche con il grado di colonnello. Negli anni trenta è entrato nel consiglio di amministrazione della compagnia aerea nazionale ‘Ala Littoria’, della quale è stato ispettore.

 

È morto a Roma il 6 ottobre 1939.

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